La festa di Sant’ Angelo celebrata ad agosto, anche se molti pensano che viene svolta in estate come una semplice ripetizione di quella di maggio per gli emigrati e turisti che in questo periodo vengono nella nostra città, in verità trae le sue origini da un avvenimento storico e conseguentemente devozionale in onore del nostro Santo Patrono.
Nel giugno 1625 la Sicilia era invasa dalla peste e nel mese di agosto Licata venne completamente liberata dal letale morbo per intercessione di Sant’Angelo, cui i licatesi continuamente rivolgevano devote preghiere e suppliche. Per ricordare questo prodigioso evento miracoloso, si decise di costruire una nuova chiesa al Santo Patrono su quella preesistente che fu inaugurata nel 1662 e la città ottenne dall’allora Vicario Generale della diocesi di Girgenti, mons. Corrado Bonincontro, di celebrare la festa di Sant’Angelo il 16 agosto di ogni anno, anche se ormai essa si svolge la domenica successiva al ferragosto e fino al 1850 questa festa era la principale rispetto a quella di maggio che ricorda il martirio del santo. Dopo questa data si ritornò a celebrare la festa principale il 5 maggio, lasciando quella di agosto come festività secondaria.
Il 16 agosto Sant’Angelo veniva portato in Chiesa Madre, dopo che il giorno prima l’urna era collocata sull’altare
maggiore della chiesa patronale per la celebrazione del Vespro e della Messa. Dalla Chiesa Madre iniziava la
processione dell’urna argentea per le vie della città, con una sosta in un’abitazione della Marina dove nel 1625 era scoppiata la pestilenza. Il rientro avveniva in Chiesa Sant’Angelo dove le sacre reliquie venivano deposte sull’altare maggiore dove restavano esposte alla venerazione dei fedeli per otto giorni, fin quando al termine dell’ottava l’urna veniva ricondotta nella cappella.
In coincidenza alla festa di mezz’agosto si svolgeva la “fiera di Agosto” i cui proventi derivanti dal diritto del
plateatico, ossia dall’occupazione del suolo pubblico da parte dei mercanti, erano impiegati per l’organizzazione della festa. Durante questi giorni la città viveva momenti di gioia con una serie di giochi, di balli, canti.
Oggi la festa di agosto è celebrata con le stesse funzioni religiose e civili di quella di maggio. Il sabato sera, dopo la Santa Messa, l’urna viene prelevata dalla cappella, secondo il rituale stabilito per la festa dimaggio, cioè viene aperta da tre chiavi dal Sindaco, dall’Arciprete e dal Rettore del Santuario o in rappresentanza dall’Arcivescovo ed in processione viene posta sull’altare maggiore dove hanno inizio i solenni Vespri.
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