Il nome della città ha subito nei vari secoli molteplici variazioni. Ci si riferisce infatti all’attuale Licata con molti diversi nomi: “Alukatos”, Limpiadum, Limpiados, Lecatam, Cathal, Katta, Licatam, Leocata, Alicata.
Il documento più antico che cita il nome di Licata è un atto di donazione da parte di Ruggiero d’Altavilla a Gerlando, vescovo di Agrigento, dove la città viene indicata con l’appellativo di Limpiadum.
In un documento dello stesso anno, proveniente dall’archivio della cattedrale di Agrigento, figura invece con l’appellativo di Lecatam.
Sul significato del nome nel corso dei secoli sono state formulate molte ipotesi; per alcuni deriverebbe dal greco Leucada (Λευκάδα), per altri deriverebbe dal saraceno al-Kalata (rupe fortificata, castello, luogo forte); altre ipotesi meno accreditate farebbero risalire il toponimo da tale Alì, signore del castello della città; da alikis (salsedine); da alik (sale) ed ata (presso) nell’idioma musulmano, con allusione al fatto che la città sorgeva presso il mare e il fiume salato; da alica, da intendersi come un cereale, simile al frumento che abbondava nelle campagne licatesi o come alga, ancora oggi in dialetto chiamata “àlica”, di cui il mare di Licata è ricchissimo; da Lica, madre di Dafne, una delle divinità ctonie adorate anche nel territorio di Licata; da Halycon, nome greco del Salso; da Alico, altro appellativo geografico del Salso; da Aluca, città sorta sulle rovine di Finziade; da leon (leone) e cata (presso), con allusione forse a quel leone di grande altezza e di bella fattura, che anticamente era scolpito nella dura pietra della località Stretto, a 9 km dalla città e che secondo il Serrovira fu distrutto nel 1600 dallo spagnolo Emanuele Filiguerra. Secondo Benedetto Rocco, infine, Alicata deriva dall’accusativo del nome greco Halykada (città posta sul Salso).
Le origini di Licata risalgono alla Preistoria. II nome di Licata appare, quasi nella forma attuale, già in età normanna. Nei secoli XI e XII, infatti, si ritrova Leocata, o Licata, assieme alla denominazione colta di Olimpiada, nome di evidente origine greca. Nel Museo archeologico della Badia, sono presenti numerosi reperti che documentano l’antica storia della città di Licata.
Licata ha origini nel neolitico di tipo stentinelliano (5° millennio a.C.) all’eneolitico di tipo San Cono e alla prima metà del bronzo di tipo castellucciano (2° millennio a.C.) e paleolitico superiore.
Licata fu frequentata dai Fenici che vi mercanteggiarono tra il XII e l’VIII secolo a.C.
Alla fine del VII sec. i Geloi che vi edificarono una stazione fortificata a guardia della foce del fiume Salso.
Nella prima metà del VI sec. a.C. Falaride, tiranno di Agrigento, costruì un frourion, un avamposto fortificato.
Nel IV sec. a.C. la città cadde nelle mani dei Cartaginesi dai quali fu liberata nel corso della prima guerra punica dai Romani, quando nel 256 a.C., nel mare di Licata, presso l’Ecnomo, fu combattuta la prima grande battaglia navale della storia. Sotto i Romani diventò un grande emporio commerciale.
Nel periodo bizantino, il castello a mare Lympiados.
Nell’827 d.C. la città fu conquistata dal cadì Asad e rimase sotto i musulmani per più di due secoli, fu espugnata dai Normanni il 25 luglio 1086. Federico II, annoverò Licata tra le 42 città demaniali della Sicilia, concedendole nel 1234 il titolo di “Dilectissima”, al quale nel 1447 il re Alfonso I unì quello di “Fidelissima”.
L’11 luglio1553 la città fu assalita e saccheggiata per sette giorni dal pirata Dragut che la distrusse quasi completamente.
La ricostruzione e l’esoso governo spagnolo esigeva dalla popolazione licatese, il pagamento di una particolare gabella sull’acqua.
Nel sei-settecento la città si sviluppò sempre più all’interno della cinta muraria, interamente ricostruita, e si vestì di nuove e prestigiose architetture lungo l’asse del vecchio e nuovo Cassaro e divenne il regio Caricatore di grano, di antica fondazione,al quale approdavano velieri provenienti da tutto il Mediterraneo.
Il 10 luglio del 1806 re Ferdinando III concede il titolo di senato alla città di Licata e l’onore della toga ai giurati senatori.
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